Nelle nostre cucine

1 aprile 2010

Tarte Tatin


Chi, tra voi, non conosce la Tarte Tatin? Un classico per eccellenza della gastronomia francese, certo, non molto esotico direbbe il nostro Presidente, ma qui lo correggo perché dovete sapere che la Tarte Tatin puo' avere anche delle connotazioni esotiche sostituendo le mele con del mango, ad esempio, o ananas o, ancora più semplicemente con delle banane. Senza parlare poi delle versioni salate le quali, seppur particolari, sono veramente da testare (ad esempio quella con le cipolle e miele, slurp, tutta da provare!!!) o ancora, quella con le pere in accompagnamento a del formaggio di capra. Vogliamo parlarne???

Intanto comincerei con la versione classica, che ne dite? Poi, se volete, possiamo pensare ad approfondire inserendo le altre versioni. Io conosco questa. Da quello che dicono, di questa ricetta, è buona ma sono sempre aperta se si puo' migliorare...

Cominciamo col preparare tutti gli ingredienti ma prima di tutto ad accendere il forno che deve essere ben caldo a 230°. Poi prendete le mele e pelatele, poi tagliatele in 2, togliete i semini ed ogni metà a sua volta in 3 parti. In una teglia rotonda da forno di circa una ventina di cm di diametro, fate fondere il burro con lo zucchero. Poi toglietela dal fuoco e cominciate a disporre le fettine di mele cominciando a posizionarle esternamente per poi andare progressivamente verso il centro, ben strette cercando di non lasciare spazi vuoti. Rimettete la teglia sul fuoco e fate andare dolcemente fino a che comincerete a sentire un profumo meraviglioso: quello dello zucchero che diventa una cosa sola col burro ed il succo delle mele, creando il caramello. Lasciate fino a che le mele non diventano d'oro, poi toglietela dal fuoco, lasciate riposare per circa 10 minuti poi posate il vostro disco di pasta sulle mele. Dovete chiudere ben bene i bordi, mi raccomando, é essenziale che siano perfettamente sigillati. C'è chi la pasta la posa sui bordi della teglia tagliando quella che deborda, chi internamente. Io l'ho chiusa sulle mele all'interno della teglia. Via dentro al forno, il tempo di far dorare la pasta. Poi, una volta fuori, dovete subito rovesciarla su di un piatto. Non attendete molto perché lo zucchero raffreddandosi si indurisce incollando la torta alla teglia. Sul vostro piatto di portata la pasta sarà quindi sotto il ripieno delle mele. E se la torta è riuscita bene le mele saranno ben "caramellizzate". Servite tiepida insieme a della crema di latte o panna liquida, montata o creme fraiche o ancora qualche boule di gelato alla vaniglia o alla crema. Se al momento di servire dovesse essersi raffreddata si puo' rimettere per qualche minuto nel forno ben caldo. E' veramente una delizia, una miscela paradisiaca di sapori, specie insieme alla crema di latte, che io adoro e mangerei a cucchiaiate...

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Per fare una jolie tarte Tatin per 6 persone :400 gr di pasta brisée - 1,7 kg di mele renette o comunque molto farinose (Braeburn, Royal Gala , reine de reinettes) - 150 gr di zucchero in semolato - 100 gr di burro

25 marzo 2010

Gazpacho classico


Ricetta dibattuta per le innumerevoli versioni esistenti. Che dirvi? In una calda serata della scorsa estate io ho provato questa e a giudicare dalle scodelle vuote, il risultato non é poi stato cosi tanto male...
Nell'organizzazione della vostra cena, considerate i tempi lunghi di riposo di questa cosiddetta zuppa. Adesso, se volete testare anche voi cominciate col prendere i pomodori e pelarli. Se li mettete per qualche minuto in acqua bollente fate prima. Poi li tagliate a quarti togliendo cuore e semi e conservate il succo. Poi passate al peperone verde, che dovete tritare dopo aver eliminato i filamenti interni e semi. Ci aggiungete i pomodori con il succo, l'aglio tritato, due fette di pane sbriciolato, 4 cucchiai di olio, l'aceto, il tabasco e la salsa Worcester. Lavorate bene il tutto e condite a piacere. Passatela poi in frigo in un'ampia zuppiera per 12 ore coperta da pellicola trasparente. Un'oretta prima di servire, cominciate a friggere il pane che vi é rimasto, tagliato a cubetti, in 2 cucchiai di olio fino a doratura. Poi, se vi piacciono le uova sode, tritatele, mondate le verdure, pelate ed affettate il cetriolo e la cipolla, a cubetti i peperoni verde e rosso rimasti. Nel caso si fosse addensata potete diluirla con poca acqua ghiacciata poco prima di portarla in tavola.
C'é chi la serve come antipasto e chi come primo piatto. A voi la scelta. Poi, per chi è amante dei formaggi come me, potete anche abbinarci delle cialdine al formaggio. Sono ottime e i gusti si abbinano a meraviglia. Sappiatemi dire, aspetto vostri commenti.

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Ingredienti per 4 persone:


1,5 kg pomodori rossi - 1 peperone rosso - 2 peperoni verdi – 1 cipolla bianca – 1 costa di sedano –1 cetriolo – 2 spicchi d'aglio – 5 fette di pane raffermo senza crosta – 6 cucchiai di olio d'oliva ev – 4 foglie di basilico – 2 gocce di tabasco – 3 gocce di salsa Worcester –4 cucchiai di aceto di vino bianco – sale e pepe – 2 uova sode (secondo i gusti)

23 marzo 2010

Couscous vegetariano con uvetta

Nella nostra raccolta di pietanze dal mondo non poteva di certo mancare una ricetta a base di couscous. Lo sapevate che il couscous, insieme al doner kebab turco e al sushi giapponese, sale sul podio delle tre specialità di world food che più si sono fatte apprezzare in Italia e in Occidente?
Io non sono ancora riuscita ad andarci ma, amanti del couscous mi hanno tanto parlato di San Vito lo Capo e del suo Festival del Couscous a settembre. Se riesco ad andarci quest'anno vi racconto. Intanto, nell'attesa comincerei a parlarvi di questo couscous con uvetta, che a me piace tanto per il connubio di sapori dolci e salati.
Prendete il couscous (anche qui ci sarebbe da parlare tanto sul precotto si, precotto no...), versatelo in una ciotola, bagnatelo fino a superare la superficie di circa 1 cm, con acqua bollente salata e lasciatelo a riposare per circa 5 minuti o comunque fino a che non si é assorbita l'acqua. Mettete l'uvetta ad ammorbidire in acqua ben calda. Nel frattempo lavorate la panna acida (vedi le Curiosità) con un pizzico di pepe di Cayenne. Dedichiamoci alle verdure: lavate i peperoni e toglieteci i semi e le nervature bianche interne e tagliateli a listarelle. Sbucciate le cipolle e tagliatele in anelli sottili. Dividete le zucchine a metà e affettatele a bastoncini lunghi circa un dito. Lavate ed asciugate le foglie del prezzemolo e mettete a tostare le mandorle in una padella senza condimento. Prendete una padella, metteteci l'olio a scaldare e le verdure a rosolare per circa 3 minuti. Poi versate il brodo, sgranate il couscous con una forchetta e unitelo alle verdure. Scolate l'uvetta e aggiungetela al couscous. Fate scaldare bene il tutto, spruzzateci il succo di limone, sale e pepe. Terminate infine con le mandorle ed il prezzemolo e servite caldo con la panna acida a parte in una ciotolina.

Se avete un attimo di tempo date un'occhiata alle Curiosità. Troverete qualche piccolo consiglio su Come e Cosa servire e Cosa bere con il couscous.

Con questo couscous vi consiglio di servire un carcadé caldo. Per chi avesse storto la bocca... é possibile stappare anche un buon vino bianco delicato.

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Ingredienti per 4 persone

400 g di couscous precotto - 50 g di uvetta - 250 g di panna acida - 2 peperoni rossi - 2 cipolle - 2 zucchine - 1 mazzetto di prezzemolo - 50 g di mandorle pelate e tritate - 3 cucchiai di olio d'oliva - 100 ml di brodo vegetale - succo di 1/2 limone - Sale - Pepe di Cayenna

21 marzo 2010

Koulibiac di salmone


Eccomi tornata a voi dopo un'assenza un po' prolungata. Scusatemi, ma l'influenza ha colpito anche me, dopo aver centrato a raffica tutto il resto della famiglia. Tante idee si sono accumulate nella testa; idee che non ho ancora avuto modo di scrivervi o di testare in cucina per voi, per mancanza di tempo, forze ed anche appetito...Oggi sono a letto, dopo un week end di febbre... e quindi approfitto del tempo a disposizione per tornare finalmente da voi perché ho voglia di raccontarvi quello che ho assaggiato poco tempo fa, prima di finire stesa, a casa di amici rientrati da poco da un periodo in Russia: il Koulibiac, la torta salata tradizionale russa, che trovo ideale per una cena con amici perché puo' essere preparata in anticipo e consumata fredda. Io l'ho mangiata con la pasta sfoglia ma é ottima anche con la pasta fillo, anche se più difficile da trovare. La ricetta originale, proveniente dalle campagne russe, prevedeva solo riso o verdure rinchiusi in una crosta di pasta sfoglia. Era un piatto povero ed unico al tempo e negli anni la ricetta si é arricchita arrivando ad integrare anche il salmone. Ed é questa versione che mi accingo a passarvi e a consigliarvi, perché l'ho gustata ed apprezzata molto. Cominciate col mettere 3 uova in un pentolino con dell'acqua fredda e quando bolle lasciatele cuocere per circa 4 min. Poi scolatele, sgusciatele, tagliatetele a metà e mettetele da parte. Lavate e tagliate a pezzetti i funghi e spremeteci sopra il limone cosi non diventano neri. Fate bollire il brodo vegetale, aggiungeteci il vino e poi il salmone e lasciate cuocere per circa 10 minuti. Poi toglietelo dal brodo con una paletta forata e nello stesso brodo cuocete il riso per 15 min cosi si insaporisce. Pelate lo scalogno, lavate il prezzemolo, dovete tagliarli entrambi finemente, e metterli nell'olio insieme ai funghi e un pizzico di sale fino a che non si é asciugata l'acqua dei funghi. Intanto prendete il rotolo di pasta, assottigliatela con il mattarello e stendetela in una teglia su della carta da forno. Spennellatela con parte di un uovo sbattuto e poi a strati il riso, il salmone, i funghi e le uova (a fettine o intere secondo l'effetto che volete ottenere quando lo taglierete davanti ai vostri amici). Lasciate circa 3 cm liberi intorno al bordo. Poi prendete l'altro rotolo di pasta, anche questo passatelo sotto al mattarello e poi sul ripieno sigillando bene i bordi. Poi, siccome anche l'occhio vuole la sua parte, con la pasta rimasta potete formare tanti piccoli decori da distendere sulla superficie della torta che dovete spennellare con l' uovo rimasto. Oppure potete disegnare gli occhi e la bocca del pesce, insomma secondo come vi diverte di più. In forno a 180 gradi per circa 30 min e servirlo freddo. E' carino guarnito con ciuffi di salvia. Vi consiglio di cuocerlo nel recipiente che porterete poi a tavola perché risulta un po' difficile spostarlo su di un piatto da portata. E' ottimo con del vino bianco ghiacciato, una maxi insalatona verde e delle patate, possibilmente novelle, con un trito di menta e basilico. Vedrete, esalteranno il sapore del Koulibiac. C'é chi l'accompagna anche con un po' di maionese. Provate e poi raccontatemi.

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Ingredienti per 6 persone:

600 gr di filetti di salmone senza pelle – 4 uova – 1 limone – 300 gr di champignon – 1 l di brodo vegetale – 2 dl di vino bianco secco – 200 gr di riso – 1 ciuffo di prezzemolo – 1 scalogno – 2 cucchiai di olio extravergine di oliva – 2 rotoli di pasta sfoglia – sale

8 marzo 2010

Aragosta alla Messicana


Afrodite, dea dell'amore e della bellezza, è nata dalla spuma del mare e, essendo derivato da lei il termine "afrodisiaco" per indicare ogni sostanza capace di esaltare lo stimolo o il potere sessuale, è inevitabile che ciò che come lei fuoriesce dal mare sia considerato un cibo che conduce all'amore. Senza dubbio essendo enormemente gustosi, leggeri e, spesso, da mangiare con l'uso delle mani, sono certamente tra i cibi più utilizzati per cene intime e afrodisiache.E non dimenticate mai che l'aragosta va messa viva nell'acqua bollente... è la morte sua! Quindi, se avete acquistato le aragoste ancora vive, immergetele, come dicevamo sopra, in una pentola con abbondante acqua bollente, chiudete il recipiente e fatele cuocere per un minuto, quindi scolatele e fatele raffreddare sotto l'acqua corrente. Intanto, sbucciate le cipolle e l'aglio e tritateli finemente. Scottate in acqua bollente i pomodori, pelateli, tagliateli in quarti e privateli dei semi e poi sminuzzate la polpa. Staccate dal corpo di ogni aragosta la coda facendola ruotare; tagliate ogni tronco a metà nel senso della lunghezza e togliete le interiora. Sciaquate i crostacei sotto l'acqua corrente.Con l'aiuto di un robusto coltello a lama seghettata, dividete i singoli segmenti delle code, ricavando medaglioni di polpa avvolti nel carapace.Fate scaldare l'olio d'oliva in una padella e rosolatevi i pezzi di coda da ogni lato, a fuoco dolce per alcuni minuti, quindi toglieteli dal recipiente.Mettete nella padella i corpi delle aragoste insieme al trito di aglio e cipolla, fate soffriggere il tutto a fuoco basso per alcuni minuti, quindi aggiungete la polpa sminuzzata dei pomodori, l'alloro e il timo. Lasciate cuocere a calore moderato per 4-5 minuti, poi bagnate la preparazione con il vino bianco e proseguite la cottura per altri 5 minuti.Al termine, insaporite il fondo di cottura con il sale necessario, una macinata di pepe e il succo di lime piccante che ottenete versando il succo di lime all'interno del peperoncino, a cui avrete tolto la calotta superiore con il picciolo, i semi e le membrane bianche interne.Lasciate riposare il succo per alcuni minuti, in modo che assorba l'aroma piccante dell'ortaggio, quindi versatelo nel fondo di cottura dei crostacei.A questo punto mettete nella padella anche le code di aragosta, fatte rosolare in precedenza e cospargete il tutto con il coriandolo tritato. Servite insieme alle tipiche tortillas e al vino bianco secco di buona qualità, possibilmente lo stesso usato per la preparazione del piatto e BUONA SERATA...
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Ingredienti per 2 persone

2 Piccole Aragoste (300-400 G Ciascuna) - 100 G Cipolle - 2 Spicchi Aglio - 600 G Pomodori - 3 Cucchiai Olio D'oliva - 1 Foglia Alloro - 2 Rametti Timo - 12 Cl Vino Bianco Secco - Sale - Pepe Bianco - 1 Peperoncino Piccante - 1 Lime (succo) - 1 Cucchiaio Foglie Di Coriandolo Tritate

7 marzo 2010

Ebi nigiri – sushi di gamberi


Vi piace il pesce crudo, o meglio, la cucina giapponese? Lo so che troverò tanti scettici ma vi posso assicurare che una volta provata poi... e se state continuando a leggere, sappiate che questa é la prima di altre ricette che testeranno la vostra capacità di maneggiare i coltelli per tagliare i filetti di pesce, ma di questo parleremo successivamente. Iniziamo con questo sushi di gamberi che, per chi é alla prima volta, può andar più che bene. Ah, volevo dirvi una cosa. Se per caso volete imparare a destreggiarvi nel taglio del pesce senza muovervi da casa, sappiate che uno degli ultimi giochi della Nintendo DS si chiama Sushi Academy. Anche se solo a colpi di pennino, si impara davvero e il passo dalle videate alla cucina reale é molto breve. Ma torniamo a noi. Prendete il riso e lavatelo sotto un getto d'acqua fresca. Mettetelo in una pentola, aggiungete 5 tazze e mezzo d'acqua e lasciatelo a riposare per 40 minuti. Copritelo con un coperchio e cuocete a fuoco medio–alto per circa 10 minuti. Spegnete la fiamma e lasciate riposare con il coperchio per 5 min. Togliete il coperchio, mescolatelo un pò in modo che si stacchi dalla pentola ed il riso é pronto. Adesso passate al condimento sciogliendo lo zucchero nell'aceto di riso in un pentolino, un pizzico di sale e lasciatelo cuocere per poco a fiamma bassa. Conditeci il riso. Poi prendete i gamberi, sgusciateli, toglietegli la testa e il filetto nero ma lasciate la coda, molto decorativa. Dopo averli lavati ed asciugati, li dovete aprire a libro. Inumiditevi le mani e create con il riso 16 bocconcini ovali e regolari. Sistemate i gamberi sui bocconcini, premetelo leggermente per farlo aderire al riso ed infine sistemate i sushi nei piatti con un mucchietto di zenzero ed il wasabi con salsa di soia a parte. Vedrete, uno tira l'altro.
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Ingredienti per 16 sushi – circa 4 persone

5 tazze di riso – 16 gamberi freschissimi – 4 cucchiai di aceto di riso – 2 cucchiai di zucchero – sale – salsa di soia – wasabi – zenzero sott'aceto

3 marzo 2010

Polpettine di cous cous


Vi consiglio di cuore queste polpettine, molto simili ai nostri arancini ma dal sapore più deciso. Io le ho servite in un contesto di cena finger food ma potete anche proporle semplicemente come un antipasto. Cominciate col mettere il cous cous in una ciotola con un filo d'olio e brodo bollente a coprirlo sopra almeno di un dito (vegetale o di carne o semplicemente acqua bollente salata se proprio non avete altro).
Coprite immediatamente con della pellicola trasparente. Fate riposare 10 minuti controllando che rimanga al dente. Dopo, per farlo raffreddare subito, altrimenti fa le palline, stendetelo sgranato su di una teglia. Intanto, in una padella mettete a rosolare la salsiccia spezzettata senza olio, così le polpettine risulteranno meno pesanti, e a sciogliere lo zafferano in poca acqua calda. Aggiungete poi la cipolla alla salsiccia e dopo qualche minuto i piselli, due mestoli d'acqua o brodo ed infine lo zafferano e mescolate per qualche minuto. Unite questo condimento al cous cous, aggiungete il parmigiano (o provola affumicata, se preferite, per un gusto più deciso) e, quando gli ingredienti saranno freddi, l'uovo. Amalgamate il tutto e con le mani bagnate e divertitevi a formare le polpettine; passatele nelle uova sbattute e poi nel pangrattato. Friggetele e BUON APPETITO!

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Ingredienti per 70 polpettine:
    cous cous 250gr precotto – 3 salsicce – 1/2 cipolla bianca affettata – brodo – piselli lessati 50gr – 3 bustine di zafferano – 100gr parmigiano – olio evdo – sale – 1 uovo per impasto e 3 per panatura – pangrattato – olio di semi di arachidi